Otoplastica

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Otoplastica2019-09-26T15:08:07+00:00

Project Description

Che cos’è l’Otoplastica

L’otoplastica è un’operazione di chirurgia estetica mirata a correggere gli inestetismi delle orecchie, come le cosiddette orecchie a sventola, quelle malformate o quelle troppo grandi e sproporzionate: corregge, ad esempio, le orecchie ”ad ansa” o ”orecchie a sventola”, caratterizzate dal padiglione auricolare un po’ troppo sporgente e distante dalla nuca. L’operazione consiste, di fatto, in un rimodellamento della cartilagine di entrambi i padiglioni auricolari.
Come ogni operazione chirurgica, l’otoplastica non è esente da complicazioni; queste, tuttavia, non sono né circostanze gravi né particolarmente frequenti.
La procedura tradizionale si realizza di solito incidendo il padiglione auricolare, nella sua parte posteriore; tuttavia, tale approccio operativo non è l’unico attuabile.
In generale, se si osservano i consigli del medico e le dovute precauzioni, i risultati dell’otoplastica sono buoni e soddisfano coloro che vi si sono sottoposti.

Le orecchie a sventola

Le cosiddette orecchie a sventola (o sporgenti) sono considerate, al pari per esempio del naso aquilino o del mento sporgente, delle caratteristiche anatomiche ereditarie, in quanto è più comune riscontrarle tra membri della stessa famiglia.
Negli individui con orecchie normali, l’angolo tra padiglione auricolare e processo mastoideo dell’osso temporale misura tra i 20 e i 30 gradi; nelle persone con orecchie a sventola, tale angolo supera i 30-35 gradi. Sono da considerarsi solo ed esclusivamente un difetto estetico, poiché non alterano le capacità uditive di una persona.

Quando si esegue

Normalmente a partire dai 5 anni di età è possibile eseguire l’intervento chirurgico di otoplastica per correggere le orecchie a ventola. Va, però, sempre tenuto presente il benessere del bambino in termini di sopportazione dell’intervento chirurgico stesso e vanno esaminate con attenzione le motivazioni per le quali si decide di far sottoporre il bambino ad un intervento chirurgico di otoplastica. Negli individui più giovani sono di solito i genitori a sollecitare l’intervento, in quanto avvertono un malessere celato del figlio, dovuto alle prese in giro dei compagni di scuola o dei coetanei.
L’età minima, per realizzare l’operazione sui bambini, coincide col momento in cui cessa lo sviluppo delle orecchie e della cartilagine auricolare, quindi attorno ai 5 anni. Intervenire prima con un’otoplastica potrebbe essere inutile. Ovviamente, l’operazione di correzione delle orecchie non è prerogativa esclusiva dei bambini, anche molti adulti ricorrono sempre più spesso a questo intervento. Negli adulti, l’otoplastica è un intervento chirurgico richiesto soprattutto da coloro che, presentando delle orecchie a sventola, sproporzionate o malformate, si sentono a disagio o in imbarazzo. Tuttavia, non è escluso che l’intervento possa essere richiesto anche per risolvere alcuni problemi di natura pratica, come per esempio il dolore alle orecchie troppo sporgenti, provocato da un casco per moto.

Prima dell’intervento

Prima di procedere con l’intervento di otoplastica, il medico sottopone il paziente a diversi controlli ed esami, per accertarsi che non vi siano controindicazione all’operazione.

Si comincia con una valutazione dello stato di salute attuale associata ad un’inchiesta sulla storia clinica, ovvero:

  • Di quali malattie si è sofferto in passato?
  • Si è mai sofferto di problemi all’udito e infezioni all’orecchio?
  • Si stanno assumendo farmaci?
  • Ci si è sottoposti ad altri interventi chirurgici in passato? Se sì, l’anestesia ha provocato disturbi?

Se il profilo che emerge dalle risposte è positivo, è difficile che insorgano complicazioni post-operatorie; viceversa, in alcune circostanze, l’intervento potrebbe risultare addirittura controindicato.

Si prosegue poi con un esame fisico, in cui si analizza la forma, la posizione e le dimensioni delle orecchie. In base all’anatomia del padiglione auricolare, il chirurgo pianificherà la procedura operativa più appropriata. Si termina con una discussione sui motivi che spingono il paziente a richiedere l’intervento e sulle sue aspettative a riguardo. Sebbene non interessino propriamente la salute, sono importanti anche tali aspetti, in quanto servono al medico per capire le esigenze del paziente.

Cosa evitare prima di fare l’intervento

In preparazione all’operazione chirurgica (e anche durante il ricovero), è buona norma:

  • Smettere di fumare, perché il fumo altera il flusso sanguigno, pertanto anche il processo di guarigione.
  • Evitare determinati farmaci, come l’aspirina e le erbe medicinali perché tendono a rallentare la coagulazione sanguigna e a favorire le perdite di sangue (emorragie).

L’intervento

Negli adulti, l’otoplastica è considerata un intervento di chirurgia ambulatoriale, in quanto si esegue in anestesia locale e non richiede il ricovero ospedaliero post-intervento.
Nei bambini, invece, le cose sono leggermente diverse: è prevista l’anestesia generale, ovvero la completa incoscienza del paziente, e il ricovero di un giorno a motivo precauzionale (è buona norma, infatti, monitorare per almeno una notte l’individuo sottoposto ad anestesia generale).

Le tecniche operative, con cui si può svolgere l’otoplastica, sono principalmente due:

  • Otoplastica mediante incisione
  • Otoplastica senza incisione, o incisionless

L’intervento di correzione delle orecchie a ventola si effettua con una incisione dalla regione posteriore, in modo che non appaia alcuna cicatrice sull’orecchio stesso. Si rimodella la cartilagine del padiglione utilizzando anche dei punti di sutura non riassorbibili in modo che, anche se un movimento brusco distenda il padiglione, non si perde l’effetto ottenuto. Normalmente non è necessario rimuovere segmenti di cartilagine, proprio perché in realtà non si tratta di cartilagine in eccesso ma solo di cartilagine senza un adeguato profilo.

Le diverse metodologie di intervento

  • Otoplastica non chirurgica: nel caso di un bambino che nasce con evidenza di una orecchia a ventola possiamo utilizzare dei cerotti con un supporto di appoggio in silicone che favorisca un rimodellamento della cartilagine ricreando la piega. In bambini appena nati -quando utilizzato per alcune settimane- è in grado di ottenere un importante miglioramento della situazione locale.
  • Otoplastica Laser: si tratta di una metodica dove per rimuovere la cute dalla regione posteriore del padiglione auricolare e per rimodellare la cartilagine si utilizza energia laser.
  • Otoplastica Monolaterale: quando il problema presentato dal paziente è presente solo da un lato, si può anche effettuare un intervento di otoplastica ad un solo orecchio.
  • Otoplastica mediante incisione: è la metodica più praticata e si realizza nel seguente modo: praticando un taglio verticale nella parte posteriore del padiglione auricolare, il chirurgo può rimodellare l’orecchio secondo quanto pianificato a inizio intervento. Il rimodellamento prevede sezioni, asportazioni di materiale cartilagineo, riposizionamenti ecc. Tutti questi ritocchi vengono saldati e mantenuti in posizione da suture interne, le quali non vengono più rimosse, a patto che non insorgano complicazioni. Quando il restauro è considerato concluso, il chirurgo richiude il taglio con dei punti temporanei e applica un bendaggio, simile a un turbante, attorno al capo del paziente.
  • Otoplastica incisionless: l’otoplastica incisionless è una metodica innovativa, messa a punto per evitare di incidere il padiglione auricolare e provocare così cicatrici evidenti. L’intervento si realizza applicando, con un ago, delle suture interne che migliorano le deformità delle orecchie. Di fatto, non viene eliminato alcun materiale cartilagineo, ma vengono applicate soltanto delle cuciture correttive permanenti. Il tutto si esegue sotto la pelle, quindi l’aspetto esterno appare normale.

Vantaggi e svantaggi dell’otoplastica mediante incisione

  • Vantaggi: ampio margine di rimodellamento.
  • Svantaggi: richiede un’incisione, che può lasciare cicatrici evidenti, nonostante sia in un posto nascosto del capo (dietro l’orecchio)

N.B: il bendaggio finale si effettua solo dopo essere intervenuti su entrambe le orecchie.

Vantaggi e svantaggi dell’otoplastica incisionless

  • Vantaggi: non prevede incisioni e tutte le complicanze legate a esse; si può realizzare in meno di un’ora; il paziente può tornare immediatamente alle sue normali attività.
  • Svantaggi: limitato margine di rimodellamento, in quanto non si elimina cartilagine, ma ci si affida soltanto a delle suture interne correttive.

Durata dell’intervento

Se l’otoplastica incisionless è molto rapida, quella che prevede l’incisione del padiglione auricolare richiede molto più tempo: da un minimo di 2 ore a un massimo di 5, a seconda delle modifiche da apportare.

Recupero post-operatorio

Durante le prime 48 ore successive all’otoplastica, è bene rimanere a completo riposo. Trascorso quest’arco di tempo, si può tornare gradualmente alle classiche attività quotidiane, evitando sforzi eccessivi e tutte quelle situazioni potenzialmente rischiose.

  • Il Bendaggio: il bendaggio protettivo, applicato al termine dell’otoplastica con incisione, deve essere mantenuto per qualche giorno, in genere non più di una settimana. Dopodiché, l’unica protezione consigliata è una fascia delicata, da applicare attorno alla testa, per 3-6 settimane, allo scopo di proteggere le orecchie durante la notte. Se è possibile, in questo spazio di tempo, sarebbe meglio dormire con la testa sollevata o, quanto meno, senza appoggiarsi su un lato. Senza queste precauzione, si corre il rischio di traumatizzare le orecchie, riaprendo le incisioni e rallentando la guarigione.
  • Igiene: Il turbante aiuta a mantenere isolata la zona operata da possibili infezioni batteriche e virali. Si consiglia di non lavare i capelli, almeno fino a quando non si è tolto il bendaggio: infatti, fintanto che l’incisione non si è ancora rimarginata del tutto, non è il caso di bagnarla.
  • Dolore post operatorio: è normale avvertire dolore, formicolio e senso d’intorpidimento all’orecchio, così come è normale notare dei lividi e degli arrossamenti nelle zone interessate dall’intervento di otoplastica. Per ridurre la sensazione dolorosa, si consigliano dei farmaci antinfiammatori, come paracetamolo e ibuprofene, mentre si sconsiglia l’aspirina, che potrebbe provocare degli effetti indesiderati (emorragie). Nel giro di un paio di settimane, se tutto procede per il meglio, la situazione ritorna alla normalità. Se invece non si osservano miglioramenti o addirittura l’intensità del dolore aumenta, è bene rivolgersi al proprio medico curante.
  • Ritorno a scuola o al lavoro: le persone adulte possono tornare a lavorare già dopo una settimana dall’intervento, avendo cura di evitare tutte le situazioni potenzialmente rischiose. È chiaro che questa raccomandazione dipende anche molto dall’attività lavorativa svolta. Per quanto concerne, invece, i bambini, si consiglia di attendere un paio di settimane prima del ritorno a scuola, in quanto l’ambiente scolastico espone più facilmente a traumi fisici, scontri, contatti ecc.
  • Attività fisica: il ritorno all’attività fisica normale dipende dall’attività che si svolge abitualmente. Per esempio, il ritorno a una attività come il nuoto richiede 8 settimane; il ritorno al rugby o al calcio, invece, esige almeno 12 settimane. In generale, gli sport dove è previsto il contatto fisico richiedono periodi di astensione dall’attività più lunghi rispetto a sport a ridotto impatto fisico.

Anestesia

Durante l’anestesia locale, il paziente adulto è cosciente, ma non avverte alcun dolore nell’area da operare. Spesso, agli anestetici, si accompagnano anche dei sedativi, per calmare e rilassare la persona che si appresta all’intervento.
Durante l’anestesia generale, invece, il bambino è incosciente, oltre che insensibile al dolore. Gli anestetici e gli antidolorifici vengono somministrati prima di cominciare l’intervento e fino al termine di questo. Prima dell’anestesia generale, è raccomandato astenersi dal mangiare e dal bere, per evitare spiacevoli (e, talvolta, anche drammatiche) complicazioni.

Rischi

L’operazione di otoplastica è considerata non pericolosa per l’incolumità del paziente. Tuttavia, ciò non esclude che possano insorgere delle piccole complicazioni o che l’intervento possa non soddisfare le aspettative di colui che vi si è sottoposto. Ecco un elenco delle principali complicanze:

  • Cicatrici evidenti: l’incisione chirurgica dietro alle orecchie, lascia sempre delle piccole cicatrici post-intervento. Tuttavia, in alcuni casi, questi segni possono essere evidenti e antiestetici. Come si vedrà, per evitare questo inconveniente, è stato messo a punto un nuovo tipo di otoplastica, detta otoplastica incisionless (“otoplastica senza incisione”).
  • Infezioni: possono svilupparsi in sede di incisione. Con una cura a base di antibiotici è possibile rimediare al problema in modo agevole. Trascurare un’infezione può comportare delle malformazioni dell’intero padiglione auricolare.
  • Asimmetria: rimodellare entrambe le orecchie di un individuo in modo simmetrico non è sempre possibile e sempre facile. Conta molto l’abilità del chirurgo estetico, a cui ci si rivolge.
  • Infiammazione: poiché riguarda la cartilagine, è detta condrite.
  • Lividi, senso di intorpidimento e indurimento: riguardano la cartilagine e possono impiegare settimane o anche mesi per svanire del tutto. Sono fastidiosi, ma non devono allarmare il paziente.
  • Problemi con le suture: le suture interne vengono applicate per fissare il rimodellamento della cartilagine. Tuttavia, in alcuni casi, dopo diversi mesi dall’intervento, potrebbero venire “espulse” ed emergere dalla pelle: se dovesse succedere, si procede con la rimozione delle cuciture, che è indolore, seguita da un secondo intervento di otoplastica.
  • Insoddisfazione per l’intervento: il paziente può essere deluso dall’intervento.
  • Coagulo sanguigno: può formarsi in corrispondenza del sito d’incisione o nell’area circostante. Non è grave, ma se non viene rimosso può deformare l’orecchio.
  • Disturbi classici di un qualsiasi intervento chirurgico: emorragie improvvise, reazione allergiche agli anestetici o ai materiali usati per l’intervento sono episodi rari, ma possibili

Risultati

Salvo rare circostanze (alle quali è tuttavia possibile rimediare con un secondo intervento), l’otoplastica è un’operazione sicura e che soddisfa le esigenze dei pazienti.

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